Auguriamo a tutti un felice e sereno Natale ed un fantastico 2015, ricco di sorprese e buone notizie!
Merry Christmas and Happy New Year
martedì 23 dicembre 2014
venerdì 19 dicembre 2014
MONTELLO SPA
Oggi abbiamo effettuato un'altra visita di istruzione: siamo andati presso l'azienda Montello SPA a Montello.
Prima di andare a fare questa visita, durante le ore di lezione abbiamo parlato di rifiuti e di raccolta differenziata: ora abbiamo capito perché!
L'azienda è molto grande e molto importante sul nostro territorio e tratta appunto alcune tipologie di rifiuto.
In particolare si occupa del trattamento di selezione, recupero e riciclo degli imballaggi in plastica e del trattamento, recupero e riciclo di rifiuti organici da raccolta differenziata con produzione di biogas destinato alla produzione di energia elettrica e termica e produzione finale di fertilizzante organico di alta qualità.
Riceve rifiuti non solo dalla zona di Bergamo, ma anche da altre regioni d'Italia: è una realtà veramente eccezionale! Basti pensare che non esce nemmeno un rifiuto, viene tutto recuperato.
Producono, a partire dai rifiuti, granuli e scaglie che per altre aziende diventano materie prime dalle quali si ottengono prodotti di diverso genere: tessili, vasi, tavoli, prodotti per l'edilizia, pellicole...
Un'altra cosa molto interessante è il fatto che la Montello una volta era un'azienda siderurgica: il suo titolare ha avuto davvero una illuminazione davvero geniale nel trasformarla in una realtà così innovativa ed attenta all'ambiente.
Mai avremmo pensato che così vicino a noi ci fosse un'azienda tanto all'avanguardia!
http://joomla.montello-spa.it/it/
venerdì 28 novembre 2014
IL PROTOCOLLO DI KYOTO
Il Protocollo di Kyoto è un accordo internazionale per contrastare il riscaldamento climatico.
Il trattato è stato sottoscritto l'11 dicembre 1997 da più di 180 paesi in occasione della Conferenza della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Il trattato è però entrato in vigore solo il 16 febbraio 2005 dopo la ratifica da parte della Russia; ciò è dovuto al fatto che affinché il trattato potesse entrare in vigore, era necessario che venisse ratificato (cioè approvato facendolo proprio) da non meno di 55 nazioni e che queste nazioni nel complesso rappresentassero non meno del 55% delle emissioni serra globali dovute all'intervento dell'uomo.
L'obiettivo del trattato è la riduzione da parte degli stati firmatari, delle emissioni di gas ad effetto serra rispetto ai propri livelli di emissione registrati nel 1990 in percentuale diversa da stato a stato, da raggiungere entro la fine del 2012 (la riduzione mediamente è del 5%). Con l'accordo Doha l'obiettivo di riduzione delle emissioni è stato però prorogato al 2020. Si ricorda che attualmente il più rilevante gas ad effetto serra è la CO2 (anidride carbonica).
L'Italia nello specifico deve ridurre le proprie emissioni del 6,5%.
Il protocollo di Kyoto è un accordo molto importante, ma da solo non basta per contrastare i cambiamenti climatici dovuti ai comportamenti scorretti dell'uomo nei confronti dell'ambiente. Si tratta però sicuramente di un passo fondamentale che mette le fondamenta necessarie per costruire insieme un futuro migliore.
Davide
giovedì 13 novembre 2014
L'EFFETTO SERRA
La scoperta dell'effetto serra o "effetto coperta", è dovuta al fisico - matematico francese Joseph Fourier vissuto nell'Ottocento. Nel 1824 infatti fu proprio lui a capire che l'atmosfera, naturalmente presente sulla superficie terrestre, produce un effetto serra benefico sul nostro pianeta, la cui temperatura senza di essa si aggirerebbe intorno ai - 18°.
Il nome "effetto serra" deriva dalla presenza di gas nell'atmosfera che causano l'aumento della temperatura terrestre. Tali gas svolgono due importanti funzioni.
- filtrano le radiazioni provenienti dal Sole impedendo a quelle più nocive di raggiungere la Terra
- ostacolano l'uscita delle radiazioni infrarosse
Il chimico svedese Svante Arrhenius nei primi del '900 capì che l'aumento di CO2 nell'atmosfera dovuta all'industrializzazione avrebbe rotto l'equilibrio dovuto al naturale effetto serra.
Le emissioni di anidride carbonica sono quindi il principale nemico da combattere: dal '900 il livello di CO2 nell'atmosfera è aumentato del 40% e per smaltire completamente la CO2 emessa, sarebbe necessario un tempo medio di circa 100 anni!!!
Un rimedio per ridurre i grossi problemi legati all'effetto serra, è di ricorrere alle energie rinnovabili, il cui utilizzo non pregiudica la vita delle risorse naturali: esse sfruttano infatti risorse che si rigenerano almeno alla stessa velocità con cui vengono consumate o sono inesauribili. Alcuni esempi di risorse rinnovabili sono il vento, il mare, l'irraggiamento solare, le biomasse e le precipitazioni meteoriche.
Jacopo
giovedì 30 ottobre 2014
FONDAZIONE CARIPLO - PROGETTO SCUOLA 21
Il nostro progetto è finanziato dalla Fondazione Cariplo che mette a disposizione le proprie risorse, sia a livello economico che progettuale, per aiutare le organizzazioni del Terzo Settore per la realizzazione di progetti di utilità sociale. Le aree in cui opera sono quattro: ambiente, arte e cultura, ricerca scientifica e servizi alla persona.
Ricarichiamoci! rientra all'interno del Progetto Scuola 21 che ha la finalità di coinvolgere diverse discipline per l'analisi e la soluzione dei problemi, con particolare riferimento alla questione ambientale. Il progetto, nel nostro caso, ha durata biennale e si articola su 4 fasi:
- Fase 1: esplorazione dell'argomento (A.S. 2014-2015)
- Fase 2: problematizzazione (A.S. 2014-2015)
- Fase 3: raccolta dei dati essenziali (A.S. 2014-2015)
- Fase 4: intervento finale (A.S. 2015-2016)
Le varie fasi sono strutturate come le nostre Unità di Apprendimento: più materie sono coinvolte nello stesso periodo di tempo per giungere ad un obiettivo finale comune.
Le lezioni non sempre sono articolate come la "classica" lezione frontale: sono previsti anche lavori di gruppo ed inversioni di ruoli.
Per il resto che possiamo dire...WORK IN PROGRESS e grazie alla Fondazione Cariplo per questa grande opportunità!
http://www.fondazionecariplo.it/it/index.html
http://www.fondazionecariplo.it/it/index.html
venerdì 17 ottobre 2014
CHI SIAMO?
Ci siamo mai presentati?
Forse nel dettaglio no, è giunto il momento...
Siamo la seconda Operatore elettrico e la seconda Operatore alla riparazione di veicoli a motore - riparazioni di carrozzeria, del centro di formazione professionale di Trescore Balneario (BG).
Il nostro centro di formazione non è grande, ma è accogliente; ci sono quattro corsi base di qualifica (operatore meccanico - macchine utensili, operatore alla riparazione di veicoli al motore - riparazioni parti e sistemi meccanici ed elettromeccanici del veicolo, operatore alla riparazione di veicoli al motore - riparazioni di carrozzeria, operatore elettrico) con la possibilità di accedere al quarto anno per il diploma professionale di Tecnico elettrico e Tecnico sistemi impianti automatizzati.
Inoltre vi sono percorsi personalizzati rivolti agli adolescenti in situazioni di disagio certificato rilasciato dalla ASL con relativa diagnosi funzionale.
Il CFP di Trescore, prevede azioni volte a prevenire e ridurre la dispersione scolastica attraverso interventi presso le scuole secondarie di primo grado.
Infine vi è personale addetto all'apprendistato ed in grado di rispondere alle esigenze formative delle imprese.
lunedì 13 ottobre 2014
EMOZIONI A FREDDO
La gita in Valpredina mi è piaciuta moltissimo poiché oltre ad essere stata una bella giornata passata in compagnia, abbiamo visto molte cose interessanti, anche se alcune un po' tristi, come l'aquila cieca o il gufo senza ala.
Ci siamo divertiti anche se abbiamo dovuto camminare non poco; questo i professori non l'avevano specificato, forse perché avevano paura che ci lamentassimo ancor prima di partire!
Abbiamo fatto due giochi: nel primo, divisi in squadre, dovevamo cercare dei fili colorati più o meno nascosti nel bosco e vinceva il gruppo che vedeva più fili di colori diversi. Con questo gioco volevano stimolare la nostra capacità di osservazione; i professori ovviamente...hanno perso!
Nel secondo gioco eravamo seduti su dei tronchi e uno di noi doveva stare al centro mentre gli altri in cerchio dovevano, uno alla volta, andare in silenzio verso di lui che doveva capire da dove provenivano i rumori dei passi; questo secondo gioco simulava la situazione in cui si trovano gli animali indifesi accerchiati dai propri predatori e cercava di stimolare il nostro udito.
Tirando le somme, è stata sicuramente una gita divertente, interessante ed affascinante allo steso tempo, un'esperienza che mi piacerebbe ripetere!
Giorgio
Ci siamo divertiti anche se abbiamo dovuto camminare non poco; questo i professori non l'avevano specificato, forse perché avevano paura che ci lamentassimo ancor prima di partire!
Abbiamo fatto due giochi: nel primo, divisi in squadre, dovevamo cercare dei fili colorati più o meno nascosti nel bosco e vinceva il gruppo che vedeva più fili di colori diversi. Con questo gioco volevano stimolare la nostra capacità di osservazione; i professori ovviamente...hanno perso!
Nel secondo gioco eravamo seduti su dei tronchi e uno di noi doveva stare al centro mentre gli altri in cerchio dovevano, uno alla volta, andare in silenzio verso di lui che doveva capire da dove provenivano i rumori dei passi; questo secondo gioco simulava la situazione in cui si trovano gli animali indifesi accerchiati dai propri predatori e cercava di stimolare il nostro udito.
Tirando le somme, è stata sicuramente una gita divertente, interessante ed affascinante allo steso tempo, un'esperienza che mi piacerebbe ripetere!
Giorgio
venerdì 10 ottobre 2014
VISITA EMOZIONALE OASI WWF - VALPREDINA
Oggi abbiamo effettuato la prima visita legata al progetto: siamo andati presso l'oasi del WWF in Valpredina.
Chiaramente, come ogni visita che si rispetti, abbiamo fatto a gara a chi si sedeva in fondo all'autobus: un
classico che non tramonta mai!
La Valpredina è vicino alla nostra scuola, sono bastati 10 minuti di viaggio per giungere a destinazione.
Il tempo non era dei migliori e noi sapevamo che avremmo passato la giornata all'aria aperta (unico indizio datoci dai professori: abiti comodi!), quindi inizialmente c'era un po' di preoccupazione...
Arrivati all'oasi ci hanno accolto due operatrici, Gloria e Anna, che ci hanno diviso nelle due classi per comodità.
Fin da subito la visita si è rivelata interessante: nessuno si immaginava per esempio che Valpredina deriva dal bergamasco "preda" che vuol dire pietra, quindi valle della pietra. Incredibile inoltre la storia di come questa area sia diventata una riserva naturale del WWF: nasce tutto da Enzo e Lucia Bardoneschi, marito e moglie, che vivano qui e ogni anno si regalavano un albero; hanno poi insistito affinché tutto ciò che loro avevano curato negli anni non andasse perduto e hanno ceduto la loro proprietà al WWF.
Nel proseguimento della visita ci è stato spiegato tutto ciò di cui si occupano presso l'oasi e come fanno a curare piante e animali protetti all'interno della stessa: non usano alcun prodotto chimico e, per esempio, per tenere lontani i parassiti dagli ulivi, usano degli insetticida naturali posti all'interno di bottiglie di plastica appese agli alberi.
All'oasi è presente anche un ospedale presso il quale vengono operati gli animali feriti: l'uomo a volte si rivela l'animale più "ignorante" presente sulla faccia della Terra!
Ci è stato possibile anche vedere una crisalide, le arnie in cui le api producono il miele e i rapaci che sono ospiti dell'oasi poiché non sono più in grado di procacciarsi il cibo da soli. Abbiamo anche visto il gambero di fiume, che è un indicatore della purezza delle acque e la salamandra pezzata, simbolo dell'oasi.
La giornata è proseguita con una bella camminata e con due giochi semplici ma che hanno stimolato i nostri sensi.
Un appunto sul tempo: alla fine è stato clemente, è persino sbucato il Sole!
http://www.oasivalpredina.it/
Chiaramente, come ogni visita che si rispetti, abbiamo fatto a gara a chi si sedeva in fondo all'autobus: un
classico che non tramonta mai!
La Valpredina è vicino alla nostra scuola, sono bastati 10 minuti di viaggio per giungere a destinazione.
Il tempo non era dei migliori e noi sapevamo che avremmo passato la giornata all'aria aperta (unico indizio datoci dai professori: abiti comodi!), quindi inizialmente c'era un po' di preoccupazione...
Arrivati all'oasi ci hanno accolto due operatrici, Gloria e Anna, che ci hanno diviso nelle due classi per comodità.
Fin da subito la visita si è rivelata interessante: nessuno si immaginava per esempio che Valpredina deriva dal bergamasco "preda" che vuol dire pietra, quindi valle della pietra. Incredibile inoltre la storia di come questa area sia diventata una riserva naturale del WWF: nasce tutto da Enzo e Lucia Bardoneschi, marito e moglie, che vivano qui e ogni anno si regalavano un albero; hanno poi insistito affinché tutto ciò che loro avevano curato negli anni non andasse perduto e hanno ceduto la loro proprietà al WWF.
Nel proseguimento della visita ci è stato spiegato tutto ciò di cui si occupano presso l'oasi e come fanno a curare piante e animali protetti all'interno della stessa: non usano alcun prodotto chimico e, per esempio, per tenere lontani i parassiti dagli ulivi, usano degli insetticida naturali posti all'interno di bottiglie di plastica appese agli alberi.
All'oasi è presente anche un ospedale presso il quale vengono operati gli animali feriti: l'uomo a volte si rivela l'animale più "ignorante" presente sulla faccia della Terra!
Ci è stato possibile anche vedere una crisalide, le arnie in cui le api producono il miele e i rapaci che sono ospiti dell'oasi poiché non sono più in grado di procacciarsi il cibo da soli. Abbiamo anche visto il gambero di fiume, che è un indicatore della purezza delle acque e la salamandra pezzata, simbolo dell'oasi.
La giornata è proseguita con una bella camminata e con due giochi semplici ma che hanno stimolato i nostri sensi.
Un appunto sul tempo: alla fine è stato clemente, è persino sbucato il Sole!
http://www.oasivalpredina.it/
giovedì 2 ottobre 2014
WORK IN PROGRESS
Tante sono le emozioni che dilagano: siamo entusiasti, onorati, dubbiosi e anche un po' confusi. Abbiamo capito che il progetto è legato all'ambiente e al nostro "essere cittadini del mondo" ma i professori sono stati un po' misteriosi e non hanno voluto svelarci troppo.
Su questo blog vogliamo raccontare le tappe del nostro percorso, condividere pensieri, emozioni, foto.
Il motto sarà uno solo: WORK IN PROGRESS!
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